![]() AnimaShooter. Stop Motion program. User-friendly stop motion animation software. Remote Capture Software Products for Canon EOS cameras. Claymation Software. Canon 1. 00. D, piccola per scelta Siamo abituati a pensare che la qualità delle reflex cresca in proporzione alle dimensione del corpo. In effetti se proviamo ad analizzare la lineup Canon noteremo che la 1. D è la più piccola ed economica e poi si sale, attraverso 7. D, 7. 0D, 7. D, 5. D Mark III, fino a raggiungere la massima dimensione nella top di gamma 1- D X. Commercial space tourism company Blue Origin, and its overlord Jeff Bezos, have been pretty quiet over the last few months. But last week, the Amazon founder made his.
Il corpo più grande offre una migliore ergonomia, è spesso associato ad una maggiore qualità della struttura, può ospitare una batteria più capiente ed una maggiore quantità di controlli fisici. Potremmo riassumere dicendo che è più professionale. La Canon 1. 00. D è un elemento di rottura rispetto questo schema perché è più piccola e leggera della 1. D ma ha un sensore e specifiche tecniche nettamente superiori. D se si escludono piccole differenze come il corpo più compatto e l'assenza del display articolato, oltre naturalmente ad un costo minore. Caratteristiche principali. Il sensore APS- C da 1. MP della 1. 00. D è dotato della tecnologia Hybrid II, ovvero della seconda generazione con pixel per il rilevamento di fase direttamente sul sensore. La finalità è quella di migliorare la messa a fuoco in Live View, sia in termini di velocità che di silenziosità se accoppiata ai recenti obiettivi STM. Il processore d'immagine è il DIGIC 5 e la sensibilità va da 1. ISO, mentre la raffica si ferma a 4fps. Il vero cavallo di battaglia della 1. D è sicuramente nel corpo, ma non solo per le sue dimensioni "lillipuziane". Corpo ed ergonomia. Si è guadagnata il titolo di più piccola e leggera DSLR del mercato ma lo ha saputo fare in grande stile. D e guardandola nelle immagini potrebbe anche sembrare povera o scomoda, sensazioni che non vi passeranno per la testa toccandola dal vivo. Il risultato è un corpo snello (1. Personalmente l'ho trovata persino migliore rispetto la 7. D, che appare più vuota e "plasticosa" al tatto. L'impugnatura è coperta da una bella texture che offre un ottimo grip ed è profondamente scavata per aumentare lo spazio a disposizione delle dita. Per un uomo con mani di dimensioni medio- grandi il mignolo sarà di troppo ma si riesce ad appoggiare sulla parte bassa del corpo. Per una donna o per chi possiede mani sottili allora l'impugnatura risulterà molto comoda, specie considerando le dimensioni complessive del corpo. Insomma, la 1. D è una piccola per scelta e non la classica entry- level tutta rinunce. Display e mirino. Lo schermo da 3" con oltre 1 milione di punti è l'elemento predominante sul retro ed è di pregevole fattura. Vetro e display sono praticamente un unico elemento e perciò risulta incredibilmente nitido da tutte le angolazioni. Alla luce del sole l'unico problema deriva dall'assenza di un sensore di luce ambientale che costringe il fotografo a modificare manualmente la luminosità per poter vedere bene lo schermo. Il touch screen è il vero re sulla 1. D ma non è doveroso utilizzarlo, tutto si controlla rapidamente anche con i soli tasti che, pur essendo pochi, forniscono rapido accesso ai parametri principali ed al menu. Il mirino è un pentaspecchio con il 9. D e perfino lievemente più ampio per via dell'ingrandimento dello 0,8. Nella zona superiore possiede un sensore di prossimità il quale consente di spegnere automaticamente lo schermo (ed il touchscreen) quando ci si avvicina al mirino. Menu e controllo. La schermata con le impostazioni di scatto può essere visualizzata con differenti colorazioni, in modo da soddisfare i gusti del fotografo e adattarsi alle condizioni ambientali offrendo sempre il massimo del contrasto (di seguito la versione con sfondo bianco). Una pressione del tasto al centro del pad, oppure un tocco sull'icona [Q], consente di entrare in modalità di modifica o "Quick Menu" dove si trovano: tempo, diaframma, ISO, compensazione esposizione, compensazione flash, picture style, bilanciamento del bianco, braketing, recupero luci/ombre, metering, AF, modo avanzamento, qualità immagine. L'impostazione sembra quella di sempre ma l'aggiunta del touchscreen rende tutto più diretto e veloce. Pur non essendo necessario Canon ha realizzato un'interfaccia che ne stimola l'uso in modo intuitivo. Non solo nella schermata di riepilogo ma anche in Live. View, dove tutti i principali parametri appaiono sotto forma di icone. Ai lati, in due diverse colonne, troviamo i parametri secondari, come il bilanciamento del bianco o la qualità d'immagine, mentre in basso vi sono quelli principali, tempo/diaframma/iso, che si possono modificare dopo un semplice tocco, il tutto con una interfaccia appositamente studiata per le dita. La stessa che è ormai presente in tutte le fotocamere Canon con touchscreen dopo la mirrorless EOS M. La ghiera dei modi comprende sia i metodi PASM, per i più tecnici, che quelli completamente automatici. Le scene principali hanno le posizioni dedicate ritratto, panorama, macro, sport, tutte le altre si trovano sotto la voce SCN. Molto interessante la Creativa Automatica, la quale consente di scegliere un effetto – come fluo, monocromatico granuloso, fisheye, ecc. Grazie alla particolare forma dell'impugnatura la parte superiore destra della 1. D offre una discreta quantità di spazio dove Canon è riuscita a riprodurre fedelmente l'impostazione tipica delle Rebel, 7. D inclusa. Abbiamo un pulsante di scatto a doppia corsa in posiziona avanzata, la rotella dei parametri poco più indietro e il tasto dedicato alla sensibilità alla sua sinistra. La ghiera dei modi di scatto è la protagonista principale con il selettore di accensione alla sua destra che include le posizioni: OFF, ON, Video. L'area posteriore è molto semplice e non riserva particolari sorprese. Le uniche differenze rispetto la 7. D sono l'assenza di un pulsante dedicato al Quick Menu, che si attiva più semplicemente con il tasto centrale, e il fatto che il pad direzionale non include le scorciatoie rapide per bilanciamento del bianco, metodo af, picture style e avanzamento, tutti disponibili nel menu veloce a schermo. Per modificare il punto di messa a fuoco si usa il tasto dedicato in alto a destra, quello che in riproduzione effettua lo zoom in, mentre in Live. View si possono adoperare direttamente le frecce direzionali. Come per tutte le altre Canon con una sola ghiera dei parametri, si usa la pressione simultanea del pulsante AV+/- (compensazione di esposizione) per modificare l'apertura nel modo M. Il menu è chiaro e semplice, in stile Canon, non ci sono molte personalizzazioni avanzate ma il tutto appare più che adeguato al tipo di fotocamera. AF / Drive / Metering. Il modulo di messa a fuoco della Canon 1. D è lo stesso da 9 punti presente nella 1. D. Fa il suo dovere ed è sicuramente sufficiente per chi tende ad usare solo il punto centrale per poi riquadrare, ma sotto questo aspetto si tratta di una entry- level pura e semplice, certamente non adatta per l'inseguimento dei soggetti. Dove si nota un netto passo avanti rispetto le altre Canon è nell'AF in Live View, grazie al sistema Hybrid AF di seconda generazione. La tecnologia in gioco non è sofisticata come la Dual Pixel CMOS AF della recente Canon 7. D ma offre comunque prestazioni valide, con una messa a fuoco rapida e precisa su tutto il frame. E per chi ama il punta e scatta vi è anche la possibilità di attivare la cattura diretta dell'immagine con il tocco: la fotocamera effettuerà la messa a fuoco nel punto sfiorato e scatterà la foto automaticamente. Maggiori dettagli in merito nel filmato presente nella sezione video. Nello scatto continuo viene dichiarato un valore di 4fps che viene perfettamente rispettato, sia in JPG che in RAW. I miei test, effettuati con una velocissima San. Disk Extreme Pro da 1. GB, hanno evidenziato che il buffer è in grado di reggere fino a 5 scatti in JPG per poi proseguire senza sosta al ritmo di 2fps. In RAW la situazione è leggermente diversa, perché si riescono a registrare 1. Volendo utilizzare il RAW+JPG solo due scatti saturano il buffer e poi si prosegue al ritmo di circa 1 al secondo. L'esposimetro può essere impostato su misurazione valutativa (valore predefinito), parziale, spot e media pesata al centro. Il settaggio base è risultato in grado di interpretare correttamente le immagini nel 9. Si può certamente passare alle misurazioni alternative per adeguarsi alle condizioni ambientali ma una lieve compensazione può già essere sufficiente. Di seguito un esempio di scatto in priorità di apertura (Av) e misurazione valutativa standard che evidenzia le ottime prestazioni della 1.
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November 2017
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